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scherzi della Natura/ We're all kind of weird.
Tipo di progetto
Analog photography: silver salts prints from original negative.
Data
2023
Luogo
The Alps
PRESENTAZIONE
SCHERZI DELLA NATURA
Nella sua suggestiva serie fotografica, Enus Mazzoni esplora la profonda interconnessione tra umanità e natura, traendo ispirazione dalla filosofia atomistica antica e dalla meccanica quantistica moderna. Le immagini in bianco e nero di Enus Mazzoni presentano forme astratte e texturizzate che sfumano i confini tra corpi umani e paesaggi naturali.
Il titolo della serie, "Siamo Tutti Scherzi della Natura", fa riferimento al concetto filosofico secondo cui gli esseri umani, come tutta la materia nell'universo, sono composti dalle stesse particelle fondamentali. Questa idea, che ha origine nei pensatori greci antichi come Democrito e che è stata elaborata dal poeta romano Lucrezio, trova echi nella teoria quantistica contemporanea.
Le immagini di Enus Mazzoni catturano forme organiche che potrebbero essere interpretate come figure umane o terreno naturale. Le texture ad alto contrasto e granulari evocano una sensazione di "rumore" atomico o quantistico, visualizzando l'idea che tutta la materia sia in costante flusso a livello microscopico. Presentando la forma umana come indistinguibile dal suo ambiente, Enus sfida le nostre percezioni di individualità e separazione dalla natura.
Il lavoro dell'artista invita gli spettatori a contemplare il proprio posto nell'universo, suggerendo che siamo tutti parte di una grande danza cosmica di particelle ed energia. Attraverso il suo obiettivo, Enus rivela la bellezza e il mistero insiti nel mondo fisico, dalle più piccole fluttuazioni quantistiche ai più grandi corpi celesti.
Questa serie funge da meditazione visiva sulle parole di Lucrezio: "Siamo tutti nati dallo stesso seme celeste; tutti abbiamo lo stesso padre." Le immagini di Enus Mazzoni ci ricordano la nostra fondamentale unità con tutta l'esistenza, incoraggiando un apprezzamento più profondo per il mondo naturale e il nostro posto al suo interno.
WE'RE ALL KIND OF WEIRD
In his suggestive photographic series, Enus Mazzoni explores the deep interconnection between humanity and nature, drawing inspiration from ancient atomistic philosophy and modern quantum mechanics. Enus Mazzoni’s black and white images present abstract, textured forms that blur the boundaries between human bodies and natural landscapes.
The title of the series, "We are all freaks of Nature," refers to the philosophical concept that human beings, like all matter in the universe, are made up of the same fundamental particles. This idea, which originated in ancient Greek thinkers like Demokritos and was elaborated by the Roman poet Lucretius, finds echoes in contemporary quantum theory.
Enus Mazzoni’s images capture organic forms that could be interpreted as human figures or natural soil. The high-contrast and granular textures evoke a sensation of atomic or quantum "noise", visualizing the idea that all matter is in constant flux at microscopic level. Presenting the human form as indistinguishable from its environment, Enus challenges our perceptions of individuality and separation from nature.
The artist’s work invites viewers to contemplate their own place in the universe, suggesting that we are all part of a great cosmic dance of particles and energy. Through its lens, Enus reveals the beauty and mystery of the physical world, from the smallest quantum fluctuations to the largest celestial bodies.
This series serves as a visual meditation on the words of Lucretius: "We are all born from the same heavenly seed; we all have the same father." Enus Mazzoni’s images remind us of our fundamental unity with all of existence, encouraging a deeper appreciation for the natural world and our place within it.
La natura delle cose
Probabilmente la perdita dell’intera opera di Democrito è stata la più grande
tragedia intellettuale seguita al crollo della civiltà antica.
La grande idea del sistema di Democrito è estremamente semplice:
l’Universo intero è formato di uno sterminato spazio vuoto, nel quale corrono
innumerevoli atomi.
Lo spazio è illimitato, non ha né alto né basso, non ha un centro, non ha un
confine.
Gli atomi non hanno alcuna qualità se non la loro forma.
Non hanno peso, non hanno colore, non hanno sapore: “ Opinione il dolce,
opinione l’amaro, opinione il caldo, opinione il freddo, opinione il colore: in
realtà soltanto gli atomi e il vuoto” .
Sesto Empirico, Adversus mathematicos, VII, 135
C’è però un testo che si è salvato al disastro del pensiero unico dominante
monoteista ( chiusura delle scuole di pensiero antiche e la distruzione di tutti
i testi che non fossero in accordo con il pensiero cristiano ) e ci è giunto intero,
attraverso il quale conosciamo un poco del pensiero dell’atomismo antico: lo
splendido poema La natura delle cose - il De rerum natura- del poeta latino
Lucrezio.
Lucrezio aderisce alla filosofia di Epicuro, allievo di un allievo di Democrito.
Spiegherò con quali forze la Natura dirige il corso del Sole e il vagare della
Luna, in modo che non dobbiamo supporre che essi corrano la loro corsa
annuale fra il Cielo e la Terra per un loro libero arbitrio, o che siano fatti
roteare in omaggio a qualche piano divino […]
La bellezza del poema è nel senso di meraviglia che pervade la grande
visione atomistica. Il senso di profonda unità delle cose che nasce dal sapere
che siamo fatti della stessa sostanza che le stelle e il mare:
Siamo tutti nati dal seme celeste, tutti hanno quello stesso padre, dal quale la
nostra madre terra riceve gocce limpide di pioggia, e quindi brulicante produce
il luminoso frumento, e gli alberi rigogliosi, e la razza umana, e tutte le
generazioni di bestie selvatiche, offrendo cibo con cui tutti nutrono i loro corpi
per condurre una vita dolce e generare la prole[…]
C’è un’accettazione profonda della vita di cui siamo parte:
Come non vedere che null’altro la Natura ci chiede con grida imperiose, se
non che il corpo sia esente dal dolore, e l’anima goda d’un senso di gioia,
sgombra d’affanni e timori?[...]
Lucrezio, De rerum Natura, I, 76 (tr.it. La natura delle cose, Rizzoli, Milano
1994).
La meccanica quantistica ha da più di un secolo rivoluzionato e sovvertito la nostra presunta e approssimata conoscenza della realta'.
La realtà è, nel fino, probabilità che collassa in eventi percepiti in un universo fatto esclusivamente di relazioni dove lo spaziotempo perde unicità, direzione, continuità.
La realtà che percepiamo è la lettura personale di un enorme mole di informazioni ( intese
come medie di interazioni che non abbiamo la capacità di discernere) e siamo un effetto di
questa temporalità, prodotta dai valori medi di variabili microscopiche.
Il tempo non è che un effetto del nostro trascurare i microstati fisici delle cose.
Il tempo è l’informazione che non abbiamo. Il tempo è la nostra ignoranza.
Il mondo è più straordinario e profondo di una qualunque delle favole che ci raccontano i
padri. Siamo immersi nel mistero e nella bellezza del mondo.
Il mondo svelato dalla gravità quantistica è un mondo nuovo, strano, ancora pieno di mistero,
ma coerente nella sua semplice e limpida bellezza.
E’ un mondo che non esiste nello spazio e non evolve nel tempo.
Un mondo fatto solamente di campi quantistici in interazione il cui pullulare di quanti genera,
attraverso una fitta rete di interazioni reciproche, spazio, tempo, particelle, onde e luce.
Cito l’ottimo Carlo Rovelli in una sintesi di alcuni concetti espressi nel suo lavoro “ La realtà
non è come ci appare - la struttura elementare delle cose” edito da Raffaello Cortana Editore :
“… alla piccolissima scala dei quanti di spazio, la danza della natura non si svolge al ritmo
della bacchetta di un singolo direttore d’orchestra che batta un tempo universale: ogni
processo danza indipendentemente con i vicini, seguendo un ritmo proprio.
Lo scorrere del tempo è interno al mondo, nasce nel mondo stesso, dalle relazioni fra eventi
quantistici che sono il mondo e generano essi stessi il proprio tempo …”
Con la mia macchina fotografica ho registrato sulla pellicola eventi ( anche gli oggetti, le cose, sono eventi che perdurano oltre il nostro percepire) che con intenzione si sono concretizzati in fotografia: solo luce che entra in relazione con superfici sensibili.
Se l'intenzione muove l'energia ecco dunque come il mio amore per la natura si sia preso la scena.
WE'RE ALL KIND OF WEIRD
PRESENTATION
The nature of things.
Probably the loss of the entire work of Democrito was the greatest intellectual
tragedy that followed the collapse of ancient civilization.
The great idea of the Democrito system is extremely simple: the whole
Universe is formed of an immense empty space, in which countless atoms
run. Space is unlimited, it has neither high nor low, it has no centre, it has no
border. Atoms have no quality but their shape.
They have no weight, they have no color, they have no flavor: "Opinion the
sweet, opinion the bitter, opinion the hot, opinion the cold, opinion the color:
actually just the atoms and the void" . Sesto Empirico, Adversus
mathematicos, VII, 135
There is, however, a text that was saved to the disaster of the single dominant
monotheistic thought ( closure of ancient schools of thought and the
destruction of all texts that were not in accordance with Christian thought ) and
we came whole, through which we know a little of the thought of ancient
atomism: the beautiful poem The nature of things - the De rerum natura- of the
Latin poet Lucrezio.
Lucrezio adheres to the philosophy of Epicuro, a student of Democrito.
I will explain with what forces Nature directs the course of the Sun and the
wandering of the Moon, so that we must not assume that they run their annual
race between Heaven and Earth for their free will, or that they are rotated in
homage to some divine plan [...]
The beauty of the poem is in the sense of wonder that pervades the great
atomistic vision. The sense of deep unity of things that comes from knowing
that we are made of the same substance that the stars and the sea:
We are all born of the heavenly seed, all have that same father, from whom
our mother earth receives clear drops of rain, and therefore swarming
produces the bright wheat, and the luxuriant trees, and the human race, and
all generations of wild beasts, offering food with which all feed their bodies to
lead a sweet life and generate offspring[... ]
There is a deep acceptance of the life we are a part of:
How can we not see that nothing else Nature asks of us with imperious cries,
if not that the body is free from pain, and the soul enjoys a sense of joy, free of
worries and fears? [...]
Lucrezio, De rerum Natura, I, 76 (tr.it. The nature of things, Rizzoli, Milan
1994).
Quantum mechanics has revolutionized and subverted our supposed and approximate knowledge of reality'.
Reality is, in the up, probability that collapses into perceived events in a universe made exclusively of relationships where the spacetime loses uniqueness, direction, continuity.
The reality we perceive is the personal reading of a huge amount of information (understandings
as averages of interactions that we do not have the ability to discern) and we are an effect of
this temporality, produced by the mean values of microscopic variables.
Time is but an effect of our neglecting the physical microstates of things.
Time is the information we don’t have. Time is our ignorance.
The world is more extraordinary and profound than any of the stories that tell us the
fathers. We are immersed in the mystery and beauty of the world.
The world revealed by quantum gravity is a new, strange world, still full of mystery,
but consistent in its simple and clear beauty.
It’s a world that doesn’t exist in space and doesn’t evolve in time.
A world made only of quantum fields in interaction where the swarm of those generates,
through a dense network of reciprocal interactions space, time, particles, waves and light.
I quote the excellent Carlo Rovelli in a synthesis of some concepts expressed in his work
"The reality
is not how it appears to us - the elementary structure of things" published by Raffaello Cortana Editore :
"...at the smallest scale of space quanta, the dance of nature does not take place at the rhythm
of the rod of a single conductor that beats a universal time: every
Dance process independently with neighbors, following its own rhythm.
The passage of time is inside the world, it is born in the world itself, from the relationships between events
quantum that are the world and generate their own time themselves ..."
With my camera I recorded on the film events ( even objects, things, are events that last beyond our perception) that with intention have materialized in photography: only light that comes into contact with sensitive surfaces.
If the intention moves the energy then here is how my love for nature has taken the stage.
Enus