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1992 - presente esteso

Tipo di progetto

fotografia analogica e digitale

Data

estate, autunno, inverno 2023

Luogo

Albaredo per San Marco

1992-PRESENTE ESTESO
La struttura dello “spaziotempo”.
Per ogni osservatore, il “presente esteso” è la zona intermedia fra il
passato e il futuro.

Introduzione

Intermittenza
...spazi e socialità connesse...

Ho trovato una snella pubblicazione che raccoglieva alcune interviste ad
anziani paesani dove si racconta di usanze e di mestieri che avevano animato la
loro vita e quella del paese .
L' opuscolo era datato 1992 più di 30 anni fa, testimonianza scritta della
dichiarazione di intenti di dare per sconfitto quel modello economico e sociale
,che della Valle ne era stato il valore, passando a suggestioni , modelli,
assolutamente conosciuti (nulla di nuovo insomma) e che da più di tre secoli
hanno manipolato la montagna alpina rendendola funzionale ai cittadini che
riempiono lo spazio del villaggio vacanze, il tempo dei parchi giochi e dei
parchi naturalistici.
Cito Werner Batzing nella sua opera “Le Alpi” Edizioni Bollati Boringhieri anno
2005:
“ Tra il 1965 e il 1985 gli stati industriali europei si trasformano in società di
servizi, il che implica radicali trasformazioni a livello sociale e culturale, di
grande importanza per la percezione delle Alpi.
Il tempo libero si affranca completamente dal mondo del lavoro (scompare cioè
la distinzione tra giorno lavorativo e domenica) e porta con sé una gran messe
di esperienze.
La società del tempo libero postmoderna non vede quindi più nelle Alpi
semplicemente uno spazio per il tempo libero ma le tratta alla stregua di uno
speciale strumento sportivo atto a suscitare esperienze corporee. Poiché tutte
le attività sportive si orientano in modo altamente specializzato verso ben
precise esperienze, esse richiedono determinate condizioni ambientali e
infrastrutture. Per questo oggi non c’è più l’arena ideale per il tempo libero, ma
ogni singola attività ha una propria percezione della diversa valenza delle Alpi
come strumento sportivo ideale: l’immagine collettiva delle Alpi si frantuma
così in innumerevoli frammenti che coesistono l’uno accanto all’altro.
Le immagini delle Alpi qui ricordate , che connotano così fortemente la loro
percezione in Europa, sono quindi immagini estranee al mondo alpino, che in
qualche misura ne deformano la realtà .
Le immagini delle Alpi prodotte dalla popolazione nativa sono invece meno
spettacolari, manca loro l’unicità, la grandiosità e l’eccezionalità.
Le Alpi sono connotate e dominate mentalmente, nella testa, da immagini
elaborate da stranieri.”
Quando si parla in ambito alpino di manutenzione del territorio, di cultura
locale, di paesaggio, di ruralità esiste un solo modello economico che ne
garantisce la loro persistenza: l' agricoltura.
Non certamente quella di un secolo fa.
Oggi grazie anche alla multifunzionalità ed alla tecnologia l' agricoltura di
montagna può essere una scelta.

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